“Jingle B…ILS” ha voluto essere la versione ispettoriale di una ricreazione salesiana a distanza, in sostituzione della classica ricreazione che ogni anno facevano a Mornese durante il seminario biblico.

Ad ogni comunità è stato chiesto di preparare l’incontro in una sala dove si potesse proiettare la videochiamata, con tanto di premi e occorrente per la merenda. Abbiamo giocato a tombola anche se il gioco è stato solo funzionale ad incontrarsi insieme.

Come da tradizione sono stati premiati i primi ambo, terna, quaterna e cinquina. Quando l’ambo, la terna, la quaterna e la cinquina sono state ottenute da più di una comunità contemporaneamente, è stata proposta una sfida per l’assegnazione del punteggio.

Senza sapere in anticipo chi avrebbe fatto tombola, l’ultima prova ha visto coinvolte tutte le comunità contemporaneamente in una sfida “movimentata”.

Verso le 16.20, al termine del gioco, abbiamo ascoltato il messaggio dell’Ispettrice sr Carla e trascorso il tempo successivo facendo merenda insieme, distanti ma unite. Per il momento della merenda è stata lasciata la connessione attiva e le suore hanno potuto vedersi e salutarsi.

Ecco l’augurio che l’Ispettrice sr. Carla ha rivolto alle comunità: “Ci auguriamo ancora Buon Natale. Proviamo a chiederci cosa ci sta lasciando o ci ha lascito nel cuore questo Natale così particolare e speciale? Provo a comunicarvi nella semplicità ciò che mi sta abitando il cuore in questi giorni.

Due certezze e tre desideri:

  • La prima certezza: il Signore è con noi, nella nostra vita, nelle nostre comunità in modo straordinario; una presenza che va accolta e letta alla luce della fede e della speranza.
  • La seconda certezza: il Signore ha bisogno di noi per rendersi presente a questa umanità e in particolare ai giovani.

Una frase mi ha accompagnata in questi giorni e mi ha fatto molto riflettere: Maria porta d’ingresso di Dio nel mondo. Che mistero! Il creatore del mondo per entrare nel mondo ha avuto bisogno di una creatura, di Maria, creatura speciale, ma pur sempre creatura: il Signore ha bisogno di noi per rivelarsi a chi avviciniamo in particolare ai giovani … di qui mi è nato il primo desiderio di essere un po’ come Maria porta di ingresso di Dio nel cuore delle persone che incontro.

Nel momento di condivisione della Parola di Dio, proposto alle juniores il 24 dicembre, sono stata particolarmente colpita da una frase: “in tutto ciò che viviamo c’è sempre un pezzo di cielo, c’è sempre un segno della presenza di Gesù che vuole la nostra felicità” di qui il secondo desiderio: saper scorgere nel quotidiano il pezzo di cielo che c’è in ogni situazione, in ogni incontro.

E sono stata colpita dalla storia riportata sul foglio che ha aiutato la condivisione: Dio nel Pozzo. Un giorno un uomo si fermò al pozzo di un cascinale. Un bambino di circa cinque anni uscì nel cortile, osservandoli ad occhi sgranati. Quell’uomo lo affascinava, aveva attinto un secchio d’acqua dal pozzo e stava lì, a gambe larghe, bevendo. Un filo d’acqua gli scorreva giù per la barba di fuoco, corta e folta, e con le mani forti si reggeva il grosso secchio di legno alle labbra come se fosse stata una tazza. Finito che ebbe, si tolse la fusciacca multicolore e con quella si asciugò la faccia. Poi si chinò e scrutò in fondo al pozzo. Incuriosito, il bambino si alzò in punta di piedi per cercare di vedere oltre l’orlo del pozzo che cosa stesse guardando l’uomo. Il gigante si accorse del bambino e sorridendo lo sollevò da terra tra le braccia e disse: “Sai chi ci sta laggiù?”. Il bambino scosse il capo e rispose: “No”. “Ci sta Dio”, disse l’uomo, “Guarda”, aggiunse, e tenne il bambino sull’orlo del pozzo. Là, nell’acqua ferma come uno specchio il bambino vide riflessa la propria immagine e disse: “Ma quello sono io!”. “Ah!”, esclamò l’uomo, rimettendolo con dolcezza a terra: “Ora sai dove sta Dio”. Dio ci fa un dono prezioso, il più prezioso: noi, ciò che siamo, la nostra storia, la nostra vita. Qui “accade” Dio, qui si rivela il suo amore. Dalla lettura di questa storia è nato il terzo desiderio: ringraziare Gesù per il dono che siamo noi e imparare ad accogliere sempre ogni persona, ogni sorella come il più bel dono di Dio per me, per noi.

Ecco alcune tracce che questo Natale può lasciare nel nostro cuore:

  • Il Signore è presente, c’è.
  • Il Signore ha bisogno di noi.
  • Essere un po’ come Maria porta di ingresso di Dio nel cuore delle persone che incontriamo.
  • C’è sempre un pezzo di cielo in ogni situazione del nostro quotidiano.
  • Noi siamo il più ben dono di Dio: accogliere ogni persona, ogni sorella come il più bel dono di Dio, un riflesso della sua presenza.

Vi invito a valorizzare la Strenna del Rettor Maggiore e la Circolare della madre n. 1003: La fraternità genera vita. GRAZIE e buona continuazione del clima Natalizio!”

Un ringraziamento speciale va all'équipe che ha preparato e condotto questo momento di fraternità e soprattutto alle comunità che si sono messe in gioco.

Il video di cui alleghiamo il link qui sotto ho potete trovare sul Canale Youtube dell'Ispettoria è un piccolo saggio che trasmette un po' dell'allegria che si è generata al termine del nostro super-tombolone truccato che ha tenuto attive tutte le comunità dell'Ispettoria Madonna del Cenacolo.

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