Il Natale 2020. È un Natale molto particolare, e non deve essere più triste. Ci saranno meno luci, meno alberi, meno presepi, meno manifestazioni festose, ma questo il Signore lo permette per far crescere e maturare la nostra attesa. Abbiamo vissuto l’Avvento, l’attesa della venuta di Gesù. E se Lui viene, non possiamo stare fermi: dobbiamo andargli incontro con amore, perché Lui è la luce che illumina il mondo, Lui viene a salvarci… Natale è andare incontro a Gesù, mettendo la nostra vita nelle sue mani. Natale è andare incontro alle sorelle e ai fratelli, perché anche a ciascuno/a di loro arrivi l’annuncio: “Oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore”, un oggi non solo cronologico, ma l’oggi della presenza di Dio nella vita e nella storia umana, l’oggi che dà concretezza alla speranza. Ci auguriamo che sia un Natale di speranza, la speranza che nasce dall’incontro con Gesù, dal servizio a chi è più povero, solo, che vive nelle “periferie” di cui tanto parla il Papa, e non ha più la forza di lottare per costruire un domani migliore.

Il canto degli Angeli: non temete. Gli Angeli, apparsi ai pastori, cantano: “Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore” (Lc. 2,10-11). È un canto che possiamo accogliere nella nostra vita, segnata dalla situazione in cui siamo immerse e sempre sotto lo sguardo del Padre; un canto che dobbiamo far risuonare nella vita di chi ci incontra, dei giovani prima di tutto. È un annuncio per noi, per ciascuna di noi, per ciascun uomo e ciascuna donna, perché contiene l’incoraggiamento: “Non temete”. “Non temete”: è la parola che viene ripetuta anche a noi, oggi: non temete, Io sono con voi, novi abbandono, so trarre il bene anche dalla marea di dolore che sembra volervi sommergere.

Il canto degli Angeli: vi annuncio una grande gioia. Il non temere, il saper sperare è anche la condizione per poter gioire. Se il nostro cuore è chiuso e ripiegato su di sé, in atteggiamento di autodifesa, se vede tutto grigio e irreversibilmente negativo, non è accessibile ad alcun annuncio di gioia; se i giovani non trovano sulla loro strada educatori ed educatrici che sappiamo additare orizzonti pieni di luce, anche se ardui da raggiungere, non sapranno ascoltare il canto degli Angeli e andare a Betlemme per “vedere” il Bambino. Vi annunzio una grande gioia: la gioia di sapere che Dio continua ad amarci e non ci abbandona mai, la gioia di poterci amare reciprocamente, la gioia di una salvezza del tutto gratuita ed infinita, la gioia di poter essere segni della Sua presenza per coloro che hanno bisogno di incontrarlo nel volto di chi sa amare gratuitamente, di chi offre prospettive belle e di pienezza, anche in mezzo alla fatica di un quotidiano difficile.

Il canto degli Angeli: è nato per voi un Bambino. Ogni nascita porta gioia nella famiglia che l’ha voluta e attesa: è la vittoria della vita, è il trionfo del sogno e della speranza! Ci ha ricordato Papa Francesco nella lettera sul presepe “Segno mirabile”, dell’anno scorso: «La nascita di un bambino suscita gioia e stupore, perché pone dinanzi al grande mistero della vita. Vedendo brillare gli occhi dei giovani sposi davanti al loro figlio appena nato, comprendiamo i sentimenti di Maria e Giuseppe che guardando il bambino Gesù percepivano la presenza di Dio nella loro vita» (n.8). Il Bambino di Betlemme porta la vittoria definitiva della Vita ed è per questo che possiamo vivere in profondità il Natale. È nato per noi un Bambino: nasce e rinasce per noi e per tutti la speranza: per quanto l’orizzonte possa essere scuro, dobbiamo sempre coltivare la certezza che dietro le nubi c’è il sole che tornerà a splendere nel nostro cielo, nel cielo di questa umanità. È il Bambino di Betlemme il sole che non tramonta mai, il sole che vince ogni turbamento e miseria, ogni male e povertà, ogni inimicizia e solitudine. È questo il messaggio che ci è affidato perché il Natale 2020 sia impregnato di speranza e di attesa di quello che Dio opera: “Ecco io faccio nuove tutte le cose!” (Ap. 21,5).

La Vergine di Nazareth e di Betlemme ci aiuti ad essere donne di speranza, a donarla a chi ci vive accanto, soprattutto alle nuove generazioni, perché Gesù viene ogni giorno per donarsi a noi, per offrirsi al nostro amore e alla nostra adorazione; perché se Lui è con noi, se attraverso noi vuole raggiungere tutti e tutte, non possiamo essere tristi e scoraggiati: il nostro cuore è pieno della sua presenza che è gioia!

Vi affido i miei auguri per le vostre famiglie, i collaboratori laici e le collaboratrici laiche, i giovani e le giovani: anche per loro risuoni l’annuncio di speranza: è nato per voi un Bambino. Il canto degli Angeli risuoni per il Rettor Maggiore don Ángel Fernádez Artime, per i confratelli Salesiani e per tutti i sacerdoti che ci donano il loro ministero, per i Vescovi delle diocesi: sentano che possono sempre contare sulla nostra fraterna collaborazione. L’annuncio del Salvatore raggiunga quanti non hanno ancora accolto Cristo nella loro vita o non lo conoscono e li colmi di gioia e di speranza!»

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