Forse ancora non sappiamo cosa Lui ci sta chiedendo, forse abbiamo le idee confuse o forse il nostro cuore è così distratto e rinsecchito da nemmeno rendersi conto che una Parola sta bussando e chiede di essere accolta. L’azione dello Spirito non ci chiede di essere all’altezza, i migliori, i primi della classe, ma solo di essere disponibili, raggiungibili dalla Parola, pronti come Maria a dichiarare tutta la nostra disponibilità: “Ecco la serva del Signore: avvenga di me secondo la tua Parola”.

Una storia. L’Abete. La piccola Gemma guardava fuori dalla finestra il paesaggio innevato, illuminato dal candore della neve che aveva smesso di cadere. Tutto sembrava diverso, perché la neve dava forme morbide ad ogni cosa, e le rendeva magiche. Anche il piccolo abete davanti a casa aveva gli esili rami piegati dal peso della neve, e per il gelo, sulle sue punte si erano formati minuscoli ghiaccioli che luccicavano come piccoli cristalli. Gemma gridò: “Il nostro Abete di Natale!”, troppo contenta perché ne aveva desiderato tanto uno. Anche Keil arrivò alla finestra e guardò sorpreso il piccolo abete che sembrava vestito a festa. “Nonna possiamo uscire a vedere il nostro abete di Natale?”, la nonna si era svegliata alle grida di Gemma. Si infilarono le giacche pesanti e uscirono sul prato davanti a casa. “È bellissimo”, dissero insieme Keil e Gemma, perché i cuori semplici possono veder la bellezza anche nelle piccole cose, e il piccolo abete, fiero, non sentì più il peso della neve e il solletico del ghiaccio sulle sue punte, e si fece più dritto per mostrarsi meglio. La piccola Gemma si slegò il nastro rosso che le legava i capelli – lei adorava quel nastro – e lo donò all’abete, avvolgendo con esso la sua punta con un bel fiocco: “Non ho mai visto un abete di Natale più bello”, disse Gemma soddisfatta. La nonna, avvolta nel suo scialle, era rimasta davanti alla porta di casa e si commosse: anche lei non ne aveva mai visto uno più bello.

Un impegno. In questi giorni dobbiamo trova tempo per l’essenziale, un tempo personale sereno e riflettere e sentire che è tempo di Dio e per Dio, troviamo tempo per il silenzio!

Una preghiera. Davanti ad un Dio che si fa bambino, ognuno trova il suo posto e c’è anche il mio… se dico di sì. Vorrei far parte del tuo coro, Signore, fidarmi di Te anche su quello che non capisco. Vinci le mie paure, rendi la mia voce sicura per cantare la gioia del Natale. Abita in me come hai fatto con Maria, e chi mi incontra conoscerà l’amore vero, quello di chi ama per primo. Signore Gesù, ti dico di sì. Amen.

Da: “Il Dio che viene” di Bertoglio-Zorini-Curtaz