Nella Cronistoria (Volume 1) incontriamo un particolare che suscita gioia e gratitudine, sotto il significativo titoletto: «Non saremo meno dell’Immacolata essendo tutte dell’Ausiliatrice».

Vi invito a rileggere questo bellissimo racconto per rafforzare ancora di più la nostra spiritualità Mariana. Sottolineo qualche espressione: «Don Pestarino ci dice che, in tutte le case salesiane, la festa di Maria Immacolata è celebrata solennemente come quella di Maria Ausiliatrice; e nelle Costituzioni, riguardo al voto di castità, don Bosco raccomanda una tenera devozione a Maria Santissima Immacolata. Sì, don Bosco non ci ha staccate dalla nostra primitiva devozione, ma l’ha perfezionata; noi ora siamo Figlie di Maria Ausiliatrice, perché abbiamo amato tanto Maria Immacolata».

In questo periodo liturgico dell’Avvento, in cui tutto ci invita a un cammino di preparazione al Natale, Maria è la presenza materna che ci insegna a dimorare nella Parola, a custodire il tempo dell’attesa per individuare il passaggio di Dio nella nostra storia personale e in quella dell’umanità.

Sicuramente il Natale 2020 sarà indimenticabile, così come ogni avvenimento di quest’anno, a causa dell’inaspettata e furiosa tempesta che ci ha preso tutti alla sprovvista: la pandemia da Covid-19. Questo periodo storico ci ha fatto sperimentare la nostra vulnerabilità, la fragilità delle nostre certezze e i limiti delle nostre conoscenze. Intanto, però, ha anche risvegliato in noi – con più forza – la passione missionaria e il desiderio di bene, tradotti in tantissimi gesti di solidarietà e nella capacità di trovare una via di uscita per ogni nuova difficoltà che si presenta.

Anche per madre Mazzarello la malattia del tifo è stata l’occasione propizia per ricominciare la vita e prendere una decisione. La sua “conversione” è avvenuta proprio in un momento di sofferenza, quando lei si rende conto che non può più vivere e lavorare come prima. In quel momento, Maìn non si adatta ad una “nuova normalità”, ma fa un salto nella fede. Cambia il suo quotidiano, cresce nel suo amore e nella fedeltà al Signore.

Carissime sorelle, per concludere la proposta portata avanti lungo tutto il 2020, incontrarci con Madre Mazzarello attraverso le sue lettere alle missionarie, nella semplicità e nella concretezza della vita ordinaria, vorrei lasciare per la vostra lettura e riflessione alcune espressioni della Madre riguardo al Natale.

Nella Lettera 27, madre Mazzarello scrive: «Nel tempo degli Esercizi abbiamo acceso il fuoco nel nostro cuore, ma se ogni tanto non scuotiamo la cenere e non vi mettiamo della legna, esso si spegnerà. Adesso è proprio il tempo di ravvivare il fuoco. In [queste] feste dell’Immacolata e poi del S. Natale bisogna che ci infervoriamo tanto, tanto da mantenerci infervorate fino alla morte. Mettiamoci davvero dunque con coraggio e buona volontà tutte quante».

A don Cagliero, missionario della prima ora, il 29 dicembre 1875 la Madre scrive: «Viva Gesù Bambino! E chi lo ama! ovunque esso trovasi. […] Se fosse alquanto più vicino le augurerei buone feste, ma nel Mondo Nuovo!... Quando giungeranno gli auguri il Natale sarà quasi dimenticato. […] Oh! sì, voglia Gesù Bambino benedire i loro sacrifizi e le loro fatiche con tale benedizione, che queste ultime portino copiosi frutti; cosicché‚ al loro ingresso nel cielo […] sieno accompagnati da migliaia d’anime da esso loro salvate» (L 4).

Sempre nella Lettera 4, madre Mazzarello chiede a don Cagliero di inviare notizie. A Mornese, tutte aspettano «ansiose una lunga, lunghissima lettera» dal caro Direttore. Con simpatia e una sana curiosità gli dice: «Ci scriva anche se loro non parve strano il celebrare le feste Natalizie e l’incominciare l’anno d’estate! A me pare che non sieno così belle queste feste in tale stagione, sarà vero? Al veder la neve che copre le nostre campagne, il silenzio che regna per ogni dove, danno una più chiara idea del Dio Bambino giacente in una stalla, da tutti abbandonato, tremante pel freddo». In seguito, presenta la “disponibilità missionaria” della comunità mornesina: «Con tutto questo però se Iddio volesse che alcuna di noi andasse a celebrare la nascita di Gesù Bambino in quella lontana contrada che dicesi America, andremmo tutte volentieri».

Insieme al desiderio di partire per le missioni, dunque, una richiesta assai importante. Per madre Mazzarello non basta la buona volontà di partire, ci vuole preparazione. Lei è consapevole che una missionaria deve “svestirsi” della propria cultura per addentrarsi in un’altra; e imparare la lingua è il primo strumento per abbracciare un altro popolo: «Abbia la bontà di inviarci presto i libri spagnoli acciò possiamo studiare ed essere preparate alla prima chiamata. Vorrei poterle inviare un po’ di fresco che ne abbiamo abbondantemente; ma non potendo aspettiamo che ella ci invii dall’Angelo Custode molto calore, di quello che spande Gesù Bambino». Gli argomenti si mescolano… libri, prima chiamata, fresco, calore, Gesù Bambino…

Ancora a don Cagliero, in una lettera scritta il 27 dicembre 1876, la Madre dà notizie della comunità, esprime di nuovo il desiderio di andare in America e segnala i nomi delle suore pronte per la partenza. Siccome il clima è natalizio, la Madre assicura: «[…] tutte insieme abbiamo pregato di cuore il Bambino Gesù anche pei nostri cari missionari Salesiani. […] La giornata poi si passò in s.[anta] allegria in compagnia del Bambinello Gesù. Adesso che mi ricordo, il Bambino c’è in America? se no lo porteremo noi». (L 9)

Carissime sorelle, in questo speciale Natale 2020 poniamoci davanti al presepe per accogliere nella fede quella parola che il Bambino Gesù ha riservato per ognuna di noi. Ascoltando la Sua parola, lasciamoci interpellare dalla realtà che ci circonda e offriamo il meglio di noi perché il mondo possa vivere una stagione di guarigione e di vita nuova.

Vorrei finire richiamando le parole di Madre Mazzarello alle suore di Montevideo-Villa Colón (L 56): «Io prego e pregherò Gesù Bambino per voi che [vi] dia le più elette benedizioni, prima una sanità spirituale e poi anche gran robustezza temporale. […] Sì, Gesù vi mantenga sempre zelanti e fervorose nel servizio del Signore. […] Dio benedica voi e tutte le vostre sorelle e nel Cuor di Gesù Bambino […]»,

Un forte abbraccio, con affetto, e sempre in comunione di preghiera.

Consigliera per le Missioni sr. Alaide Deretti