Siamo Figlie di Maria Ausiliatrice: essere figlie vuol dire rendere visibili nella nostra vita i lineamenti della Madre. Come lei desideriamo meditare la Parola che si incarna nelle persone e negli avvenimenti; custodire nel cuore la vita e farla crescere; vivere «la beatitudine dei credenti e dedicarci ad un’azione apostolica apportatrice di speranza» (C 44) in una società sconvolta da tante tensioni e nei paesi dove la pace è continuamente minacciata. Con Lei vogliamo essere spazio di accoglienza e di incontro per offrire una casa a chi non ha casa, per essere luogo della solidarietà, dell’ospitalità, dell’ascolto, della comprensione per tutti i piccoli e i poveri che il Signore ci affida.

Chi sono i giovani di oggi e cosa cercano” (circ. 905) Spesso sono ragazzi e ragazze alla ricerca della propria identità, desiderano fare molte esperienze, vivere una pluralità di appartenenze, sperimentare se stessi in modo unico e originale. Per questo rifuggono dalla routine quotidiana. Si sentono soli e non sopportano il peso di una vita normale. Mancano di punti di riferimento significativi e soffrono spesso uno sradicamento culturale, religioso e morale. Esaltano l’affettività a scapito della ragione, della memoria, della riflessione. Soprattutto sembrano aver perso la voglia di crescere e di impegnarsi in scelte definitive (cf Card. Rilko alle Capitolari FMA, 2008). Ma i giovani di oggi sanno anche essere generosi, solidali, capaci di dedizione. Hanno risorse e dinamismo interiore, come dimostra la loro adesione a proposte ricche di umanità e di valori evangelici. Essi cercano un loro posto nella società, amano sentirsi coinvolti nelle decisioni, nel lavoro, nelle responsabilità. Vogliono vedere se Dio c’è e che cosa dice alla loro vita. I nostri giovani hanno sete di Dio, anche se non sempre sanno articolare la domanda su di Lui.

“Parlare ai giovani con autorevolezza” (circ. 901) Per parlare al mondo, alle/ai giovani con autorevolezza è necessario vivere l’esperienza dell’amore di Dio, ascoltare la sua parola e metterla in pratica, essere coerenti tra ciò che professiamo pubblicamente e ciò che concretamente viviamo, testimoniare che siamo donne di Dio, abitate dalla verità e dall’amore. La nostra credibilità deriva dal vivere il comandamento nuovo di Gesù: «Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io vi ho amati» (Gv 15,12).

Dall’ascolto alla vita: Ripercorriamo l’itinerario spirituale della nostra vita: come sono cresciuti nel tempo il nostro rapporto con la Parola di Dio e la nostra capacità di introdurre i giovani all’ascolto?

Per fare spazio alla Parola che trasforma – (Lc 11, 28) Ripeti lentamente questa Parola perché metta radici nel tuo cuore: «Beati coloro che ascoltano la Parola di Dio e la osservano».