E da allora trascorre tutto il suo tempo sul capo di Maria, a covare la sua creatura, finché si schiuda. E noi osserviamo con lo sguardo rivolto verso l’alto. Tanta tenerezza ci sorprende!

Agitate da preoccupazioni di ogni genere, spesso afferrate dalle ansie e dalle paure di questo nostro tempo inquieto, una tortora ci sorprende con la sua disarmante dolcezza.

La tortora crede nella potenza puntuale della vita! Custodisce con calma il suo uovo perché sa che la costanza dell’amore fatto cura le regalerà una vita nuova.

In alto ha deposto il suo nido, in uno spazio abitabile, proprio adatto al suo corpo di mamma uccello. Lo ha ricamato sul capo della Madonna, quasi a ricordarci che è Lei la Regina delle nostre case, dei nostri Istituti, delle nostre esistenze fragili.

Una tortora vigila nel cortile, non si muove, non fugge al suo compito, si preoccupa solo di covare, con tutta calma, fino a quando sarà necessario custodire la vita che sguscerà fuori come un miracolo. Il compagno la tiene d’occhio e le procura il cibo, con la naturale fedeltà che riposa in ogni essere puro.

E noi guardiamo. E pensiamo.

L’Essenziale ci è donato come per incanto: la speranza nel futuro della vita, la collaborazione fattiva, la fiducia in Maria, l’Ausiliatrice. Colei che ha fatto tutto nella nostra storia e continuerà a farlo, con amore di Madre.

Come in questi giorni, umilmente, ci racconta, ignara, la dolce tortora del nostro cortile.