Questo cammino del cuore e della coscienza ci porta quindi a chiederci: la causa della crisi ecologica è l'uomo? Attraverso video provocatori, interviste e testimonianze riscopriamo l'importanza di un’educazione all'ecologia che deve camminare insieme ad un'adeguata antropologia. Perché tutto è in relazione. L'uomo deve imparare a riconoscere i limiti etici che devono regolare la sua azione e cominciare a cambiare prospettiva, avere uno sguardo globale che parta dalle piccole attenzioni quotidiane che ciascuno di noi può e deve vivere.

L'uomo si trova quindi ad avere un ruolo centrale, ma… che spazio riserviamo a Dio in tutto questo? Come la fede può inserirsi in un discorso che sembra unicamente di competenza scientifica? Con piccoli passi Don Pier Dante Giordano ci conduce a riscoprire lo sguardo del credente sulla natura: il creato è il luogo in cui l'uomo, illuminato dalla Fede, può riconoscere il disegno di Dio e la realizzazione piena del Suo Amore. L'uomo si colloca quindi in un vortice di relazione tra lui stesso, Dio e la natura, una relazione che si sta incrinando perché l'uomo, che è libero di scegliere, non ne comprende l’equilibrio. Ma per i credenti riconoscere che “l’ambiente è un bene collettivo, patrimonio di tutta l’umanità e responsabilità di tutti" diventa una questione di fedeltà al Creatore, perché tutto è finalizzato a Dio.

“Dio ha scritto un libro stupendo, le cui lettere sono la moltitudine di creature presenti nell'universo".

La prossima tappa ci porterà a parlare delle politiche internazionali per il clima e l’ambiente, sotto la guida dei volontari di Green Peace.

Il cuore è in cammino, abbiamo voglia di metterci in gioco… Cambiamo noi per cambiare il mondo.

Agli incontri partecipa anche sr. Valeria Vásquez FMA.

Equipe Scuola di Mondialità – Liguria

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