Per prima cosa, di che cosa vi occupate, prima e dopo la rimodulazione, all’interno del progetto Crescere Grandi e Felici?

Irene: Prima mi occupavo di dare sostegno ai bambini e di aiutare nei momenti dei pasti o per i compiti, adesso lavoro da remoto producendo delle schede o materiale didattico per le varie classi. Preparo delle attività per la didattica a distanza, invio il materiale alla nostra OLP suor Marisa, che lo invia alle insegnanti, che a loro volta lo inviano ai genitori. Non ho più direttamente un feedback su ciò che faccio. All’inizio non sapevo come approcciarmi perché, di persona si realizza un altro tipo di rapporto. Stando cinque ore ogni giorno, dal lunedì al venerdì, per due mesi, a contatto con i bambini si era creato un bel rapporto che, di punto in bianco, è venuto meno e la nuova situazione mi ha messa un po’ in crisi. A volte sento di non fare abbastanza, altre volte di esagerare e ho paura, senza volerlo, di interferire con l’insegnamento delle maestre.

Niccolò: Stavo in laboratorio e seguivo le indicazioni delle insegnanti. Ad esempio ho creato tabelloni per insegnare ai bambini le addizioni e, poi ovviamente aiutavo durante la mensa o alla ricreazione, tenendo d’occhio i bambini.

Margherita: Io lavoro con Elisa e ci occupavamo dei bambini dai 3 ai 5 anni. Dovevamo affiancare le maestre e le aiutavamo quando avevano bisogno, come nel momento del pranzo. Inoltre proponevamo canzoncine o attività manuali.

Elisa: Inizialmente ci occupavamo di aiutare le maestre, proponendo varie attività. Adesso cerchiamo materiale da poter far fare attività ai bambini, come ad esempio canzoncine o storie.

Cosa avete imparato dall’esperienza del Servizio Civile, sia prima sia dopo la rimodulazione dei progetti?

Irene: Ho frequentato il liceo delle Scienze Umane, e vissuto varie esperienze a contatto con i bambini, anche se mai così dirette. Riassumo con una parola che forse non c’entra: “emozione”! Quando mi reco a scuola sono felice, sono contenta. Ho imparato a capire i loro silenzi, ho capito come rapportarmi con ognuno di loro. Ho capito che bisogna essere sia amici, ma soprattutto persone che li educano e insegnano le regole. È un’esperienza formativa e sono sincera, sono molto contenta di poterla fare.

Niccolò: Sicuramente mi ha cambiato molto. Non ho le idee chiare per il futuro e, mai mi sarei immaginato di occuparmi di bambini, ma l’esperienza mi ha migliorato. Mi sono messo in gioco e ho imparato ad interagire con bambini di età differenti. Adesso, con la situazione attuale è un po’ un dramma, avevo legato con i bambini e non vederli più, così di punto in bianco, fa un certo effetto…

Margherita: Prima del Servizio Civile Universale avevo già svolto volontariato con i bambini, ma questa è stata una nuova esperienza. Si conoscono persone nuove e si imparano cose nuove, è un luogo diverso. Si impara dai propri errori e si impara a confrontarsi con le maestre o i bambini stessi. Si tratta di offrire un aiuto agli altri e a sé stessi. È un modo per migliorarsi e sarà utile anche nel mondo del lavoro. È anche un modo per accumulare esperienze.

Elisa: Prima di tutto, la collaborazione. E poi è un’esperienza molto utile, ho imparato a gestire alcune situazioni ed attività. Sono riuscita a conoscere e capire meglio i bambini e ad aiutarli nella crescita. Il rapporto con i bambini era molto presente e forte, mi dispiace molto che si sia dovuto interrompere tutto. Qui da casa ho avuto alcune difficoltà ad adattarmi, non sapevo da che parte iniziare ma, pian piano ho cercato un modo nuovo per interagire con loro.

Perché avete deciso di continuare il vostro servizio nonostante i cambiamenti dovuti all’emergenza sanitaria?

Irene: Perché mi sono legata ai bambini, alle insegnanti. Oltretutto quella era la mia vecchia scuola e, quando sono tornata, rivedere i miei insegnanti, rivedere i posti dove ero stato prima, è stato un po’ come tornare a casa. Comunque, non mi andava di lasciare questo percorso a metà. Un percorso che mi sta aiutando a formarmi dal punto di vista personale e lavorativo.

Niccolò: Ho iniziato quest’anno dicendomi “Faccio questo anno e poi vedremo cosa fare”. Alla fine l’anno non si è concluso, non mi sono sentito in dovere, ma ho sentito il bisogno di continuare questa esperienza. Non è detto che in futuro stia ancora a contatto con i bambini però, per adesso mi può fare solo del bene.

Margherita: Bisogna essere convinti delle proprie scelte. Portare avanti il nostro obiettivo e dare una mano a chi ha bisogno, trovare nuovi modi per aiutare il prossimo e continuare il nostro lavoro mi sembrava la cosa più giusta. Naturalmente preferisco farlo di persona, anche perché non sono molto brava con la tecnologia. Visto che non è possibile dobbiamo continuare il nostro obiettivo al meglio.

Elisa: Ci tenevo a continuare il servizio, mi piaceva moltissimo come esperienza e anche a distanza, in un certo modo, mi permette di mantenere il rapporto. Spero che quando torneremo alla normalità potrò riprendere a fare ciò che stavo facendo per e con i bambini.

Quali nuove opportunità avete trovato anche con questa rimodulazione?

Irene: Sicuramente la possibilità di fare gli incontri di formazione specifica organizzati da suor Anna Maria. Prima non avrei avuto l’opportunità di incontrare i vari formatori, come il dott. Rialti Enrico o la dott.ssa Orsani Enrica. Avere incontri che mi aiutano a formarmi è stata un’ottima opportunità.

Niccolò: Ho avuto l’opportunità di imparare a relazionarmi con i bambini di varie età, riscontrando lati positivi e lati negativi, ma sicuramente formativi.

Margherita: Innanzitutto l’aver potuto conoscere persone nuove, l’aver potuto imparare cose nuove e conoscere i bambini. Ho avuto l’opportunità di fare un’esperienza che mi sarà utile anche in futuro, per quando avrò un lavoro fisso. Mentre lavorare da remoto, mi ha permesso di partecipare alle formazioni online. Il fatto che fossero online mi ha dato anche modo di esprimermi di più, fare vari interventi e prendere appunti, perché di persona avrei avuto qualche timore in più.

Elisa: Con la rimodulazione ho potuto imparare a gestire un’interazione mai realizzata prima. Inoltre mi stanno piacendo molto l’attività di aiuto e la ricerca di lavoretti manuali da proporre ai bambini. Ho trovato un altro modo per offrire le mie capacità.

Ilaria Ciucci