Nel periodo di sospensione dei Progetti, a causa dell’emergenza sanitaria indetta dal Governo Italiano, alcuni volontari hanno intrapreso varie attività che sono poi state riconosciute come vero e proprio Servizio Civile Universale.

Abbiamo parlato con due ragazze di città diverse, che erano state inserite nello stesso progetto, “Join The Life”, per aderire poi a progetti diversi “sul campo”.

Beatrice Mannino, che si è presentata come una ragazza determinata, intraprendente e altruista, ci ha raccontato da Parma la sua esperienza. Il Progetto iniziale prevedeva l’aiuto ai ragazzi della Formazione Professionale, scelto proprio per poter stare a contatto con i giovani grandi e fare un’esperienza, per lei, totalmente nuova. Quando si è fermato il servizio, Beatrice ha continuato l’attività di volontariato con la Croce Rossa Italiana, offrendo il suo aiuto per montare le tende negli ospedali e per la consegna dei farmaci. Nonostante il rischio che corre, sente che ciò che sta facendo le dà una grande soddisfazione e, soprattutto, sente di essere utile, non solo alla città di Parma, ma all’intera nazione.

La colpiscono gli occhi, gli sguardi delle persone che, vedendo le divise, guardano con preoccupazione e incertezza per il presente e per il futuro, ma cercano speranza in quelle figure. Come afferma Beatrice “Non si possono dare certezze, ma si può aiutare donando un senso di continuità e di vicinanza nella semplice quotidianità”.

Un’altra volontaria che ha avuto un’esperienza simile è Marina Iotti, inserita nel Progetto della casa di Bibbiano (RE). Anche lei aveva scelto il progetto “Join The Life”, ma dal momento in cui tutte le attività e le lezioni della scuola sono state sospese, ha iniziato un servizio all’interno del negozio di ortofrutta per aiutare il proprietario, suo fratello. Marina si definisce una ragazza molto paziente, che parla poco e ascolta molto e alla quale piace aiutare. È proprio quello che ha fatto svolgendo un servizio molto utile: consegnare la spesa a domicilio a chi non può, o non vuole, uscire di casa.

Marina è soddisfatta di questa nuova attività e si sente molto utile. Questo le è continuamente confermato dalle persone che incontra ogni giorno. I clienti ringraziano sempre del servizio: “Se non ci foste voi!” è l’affermazione più frequente e quella che le fa comprendere quanto sia importante il lavoro che svolge.

Le persone dimostrano ansia e preoccupazione, ma trovano un po’ di sollievo vedendo chi, come Beatrice e Marina si presta per un aiuto concreto. “Le persone, molte delle quali vivono da sole o con i parenti lontani, hanno proprio voglia di parlare. Mi colpisce la necessità di incontrare l’altro, È questo che mi aiuta ad andare avanti e proprio per questo, nonostante la novità, mi sono lanciata in questa impresa!”, conferma Marina.

Con il cambio di Ente e di Progetto, gli obiettivi e lo spirito del Servizio Civile Universale non sono venuti meno offrire aiuto a chi ha più bisogno con il coraggio di correre anche qualche rischio.

Ilaria Ciucci