Benedetta Alibani e Beatrice Cipollini, hanno raccontato di come inizialmente si occupassero del Doposcuola e di come, dopo la rimodulazione dei Progetti del SCU, avvenuta il 16 aprile, a causa dall’emergenza sanitaria dichiarata dal Governo Italiano, siano state inserite all’interno della Casa Famiglia.

Con le dovute precauzioni, affiancate dalle Educatrici, aiutano le 11 ragazze ospitate nella struttura: si tratta di giovani in difficoltà che vengono affidate all’Istituto dai Servizi Sociali.

L’orario di Benedetta e Beatrice è stato organizzato su due turni: dalle 8:00 alle 13:00 e dalle ore 13:00 alle ore 18:00.

In questo tempo aiutano le ragazze a seguire video lezioni e a svolgere i compiti. Sia Benedetta che Beatrice per motivi differenti, erano già entrate a contatto con questa realtà.

Beatrice conosceva già le ragazze perché una volta alla settimana si rendeva disponibile per affiancare le Educatrici, mentre Benedetta aveva svolto il tirocinio universitario proprio all’interno della Casa Famiglia e confessa che le ragazze le erano “rimaste nel cuore”. Benedetta ha scelto il VIDES come Ente per il Servizio Civile proprio per rimanere vicino a queste ragazze e offrire loro un servizio di continuità.

I volontari Federica Mennillo e Daniele Dangelo, continuano invece ad occuparsi del Doposcuola con il progetto “Crescere Grandi e Felici”, dedicato a circa 20 bambini e ragazzi tra i 7 ed i 13 anni d’età.

Inizialmente nel tempo del Doposcuola veniva proposto un aiuto per i compiti ed una volta finiti, la possibilità di giocare e svolgere attività sportive. Quando è stata dichiarata l’emergenza sanitaria le cose sono cambiate e si pensava che non ci sarebbe stato modo di far continuare il progetto.

Con un po’ di fantasia e creatività i volontari stessi hanno trovato una soluzione. Daniele in particolare, prendendo ispirazione da come si è organizzata la Scuola, ha proposto di continuare il servizio di aiuto e sostegno utilizzando le piattaforme ideate per le videochiamate.

Questa metodologia ha, purtroppo, fatto emergere alcuni problemi: la difficoltà per alcuni ragazzi di collegarsi attraverso internet per mancanza della connessione, la difficoltà dei volontari a verificare il corretto svolgimento dei compiti e a comunicare con i ragazzi attraverso uno schermo.

Come affermano entrambi i volontari è certamente più facile e gratificante aiutare di persona e incontrare i ragazzi nella relazione interpersonale, ma entrambi si sono adattati e hanno superato le difficoltà pur di mantenere in contatto con i bambini e offrire il proprio aiuto in questo momento in cui, ragazzi e famiglie, hanno bisogno di un appoggio in più e di sentire che ci si prende cura di loro.

Ilaria Ciucci