Eccomi! È santo colui che desidera essere con Dio, vive secondo il suo volere, desidera la sua parola, brama di incontrarlo e di contemplarlo per sempre.

Attimo per attimo il Signore ci chiede il bene e la nostra risposta generosa ci rende suoi collaboratori. Il nostro “eccomi” ci fa santi, mentre bramiamo il posto che Gesù ci ha preparato accanto a lui. In questo i santi sono i nostri maestri, i nostri educatori. Ci indicano la via da seguire.

Esempio di santità. Tra tanti santi propongo l’esperienza di Paolo, che, nella lettera agli Efesini, si rivolge ai pagani convertiti alla fede con queste parole: Dio, sin dalla creazione, vi ha scelti per essere santi e irreprensibili, vivendo nell’amore come figli (cfr. Ef 1,4). Paolo chiama già santi i cristiani perché sono di Cristo e prega per essi perché siano santi nella vita, perché a questo sono stati chiamati.

Lo stesso Paolo, prima persecutore, è diventato santo. Egli amava definirsi: “il più piccolo tra tutti i santi” (3,8). I religiosi sono per eccellenza gli innamorati di Dio e più si abbandonano al Suo progetto più diventano capaci di audacia, più si consegnano a Lui, più essi sono in grado di vivere guardando al futuro.

Voi, dice Paolo, siete invitati a condurre una vita degna della vocazione alla quale siete stati chiamati (cfr 4,1). E vita degna è quella umile, pura, generosa che mette in condizione di sopportarsi a vicenda con amore e rimanere nella stessa pace, nella stessa speranza, nella stessa fede. Paolo ci assicura che è possibile condurre questo tipo di vita nelle nostre comunità religiose solo se si sta a queste condizione altrimenti – vana è la nostra fede.

Chi avverte la chiamata alla santità deve confrontarsi con Gesù Cristo per diventare santo come lui è santo e con la propria comunità. Paolo suggerisce a tutte le comunità di rispettarsi e di amarsi facendo entrare nelle case lo Spirito Santo che è datore di santità.

Dice Paolo agli Efesini, – rinunciate alla menzogna per dire la verità al prossimo. Se anche vi adirate liberatevi dall’ira al più presto. Non date occasione al diavolo. (4,27). Dalla vostra bocca escano solo parole buone e gesti docili allo Spirito che parla in voi. Prevalga la benevolenza verso gli altri fino al perdono reciproco, come Cristo vi perdona (Cfr 4,25-32), e le vostre mani si aprano a ciò che è buono e a soccorrere chi è in necessità.

Educarci ad essere santi. La chiamata alla santità, secondo l’enciclica Deus Caritas est, consiste nell’educarsi ad essere persone che si sentono “mosse innanzi tutto dall’amore di Cristo, persone il cui cuore Cristo ha conquistato col suo amore, risvegliandovi l’amore per il prossimo” (n 33).

Quando un religioso risponde alla chiamata alla santità attraverso la sua vita parla dell’amore di cui Dio ci ricolma e che noi dobbiamo saper comunicare agli altri. È santo chi, amato da Dio, lo riama amando il prossimo. Questo, del resto, è il grande comandamento che Gesù ha dato. Solo nell’amore comprendiamo chi è Dio e chi siamo noi.

Quando la volontà di Dio diventa la nostra volontà, si realizza una storia d’amore, storia di santità. Così è stato per i grandi santi. E il Papa dice: “L’amore cresce attraverso l’amore” (n.18).

Sr. Dominga Pellegrini – referente comunicazione ITV

Da: www.fmaitalia.it