«Desidero dedicare il Messaggio di quest’anno al tema della narrazione, perché credo che per non smarrirci abbiamo bisogno di respirare la verità delle storie buone: storie che edifichino, non che distruggano; storie che aiutino a ritrovare le radici e la forza per andare avanti insieme». Sono le parole del Santo Padre, che con il suo Messaggio invita a recuperare la narrazione in tutte le comunità e gli ambienti dove la Famiglia Salesiana è chiamata a portare la Buona Notizia.

Come sfondo al Messaggio, Papa Francesco utilizza la metafora del telaio, con cui si intessono storie per creare tessuti (testi) che diventano abiti, che vestono, coprono, custodiscono il corpo:

«L’uomo non è solo l’unico essere che ha bisogno di abiti per coprire la propria vulnerabilità (cfr Gen 3,21), ma è anche l’unico che ha bisogno di raccontarsi, di “rivestirsi” di storie per custodire la propria vita».

Il titolo di questo Messaggio è tratto dal libro dell’Esodo, racconto biblico fondamentale nella grande Storia della Salvezza in cui la categoria della memoria ha un ruolo di primaria importanza: Dio continua a farsi presente e a salvare il suo popolo grazie al racconto dei suoi prodigi di generazione in generazione. Un Dio che in Gesù si è personalmente intessuto nella nostra umanità, dandoci così un nuovo modo di tessere le nostre storie.

Ecco l’importanza di raccontare e di raccontarsi per generare vita intorno a sé. A noi decidere se riannodare con Dio il tessuto della vita, ricucendo le rotture e gli strappi della nostra umanità su trame di misericordia, o alimentare i telai distruttivi di tante narrazioni di oggi con i nodi e i fili fragili fatti di storie distruttive e provocatorie, di informazioni non verificate, di proclami di odio che spogliano l’uomo della sua dignità.

In tutto questo ci è Maestra Maria, «la donna che ha tessuto l’umanità di Dio nel grembo e tessuto insieme tutto quanto le avveniva».

Messaggio per la 54ma giornata mondiale delle comunicazioni sociali