Se una comunità ecclesiale coordina la propria attività attraverso la rete, per poi celebrare l’Eucaristia insieme, allora è una risorsa. Se la rete è occasione per avvicinarmi a storie ed esperienze di bellezza o di sofferenza fisicamente lontane da me, per pregare insieme e insieme cercare il bene nella riscoperta di ciò che ci unisce, allora è una risorsa” (dal Messaggio di Papa Francesco per la 53ma Giornata mondiale delle comunicazioni sociali).

Noi Figlie di Maria Ausiliatrice abbiamo ereditato da entrambi i nostri fondatori – Don Bosco e Madre Mazzarello – l’aspetto della comunicazione traducendolo in preoccupazione pastorale e in desiderio d’incontro, una comunicazione fatta di parole sì, ma soprattutto di gesti fraterni, di sguardo buono e di attenzione vicendevole, quella fatta dalla condivisione dell’esistenza e dei grandi valori che il Vangelo ci chiede di vivere e di annunciare. Quella fatta con gli strumenti ne è solo la continuazione.

È necessaria, perciò, l’acquisizione di una mentalità critica che ci metta in grado di discernere la verità, la bellezza e i valori veri, non solo quelli che appaiono tali. Questo aspetto abbisogna di formazione, una formazione culturale e spicciola, impregnata di Vangelo e di umanità. Soltanto una mentalità evangelica, infatti, permette un’abitudine al discernimento di ciò che è vero, buono e giusto. Su Internet esistono miriadi di informazioni. I giornali online proliferano, tutte le testate internazionali, nazionali e locali hanno un proprio sito che diffonde con aggiornamenti più o meno frequenti notizie di svariati generi: dalla cronaca allo sport, dalla cultura alla tecnologia, dal cinema ai motori. I quotidiani scrivono con il taglio proprio del loro indirizzo di pensiero le notizie riportate dalla agenzie stampa, che di solito, riportano la notizia con un semplice comunicato. Oltre alle notizie, Internet può rispondere a qualsiasi interrogativo l’utente gli ponga: il sapere è a portata di click. Ma la parte più coinvolgente e personale che oggi Internet mette a disposizione dei propri utenti è la grande possibilità di interazione sociale. La più utilizzata fino a qualche tempo fa, ma ancora utilissima, era la posta elettronica. Oggi è superata da sistemi di video messaggistica come Skype e dalla messaggistica privata dei social network, oltre che da piattaforme come Whatsapp, Telegram, Wechat, Snapchat e simili che permettono di inviare messaggi simultanei fra smartphone di ultima generazione. Una rete sociale è un gruppo di persone legate tra loro da legami di vario tipo, come amicizia, rapporti di lavoro, vincoli familiari, interessi comuni, o anche conoscenza casuale, attraverso amici o amici di amici… Questi servizi permettono di gestire e rinsaldare online amicizie preesistenti o di allargare la propria rete di contatti amicali o professionali. I Social network più in voga sono Facebook, per condividere esperienze, foto, video, link ad altri siti, giocare… con più di due miliardi di utenti in tutto il mondo; Twitter, un servizio di social network e microblogging aggiornabile tramite messaggi di testo definiti “tweet”. Twitter, oltre alle funzionalità sopra citate, è anche utilizzato come modalità di giornalismo partecipativo o come mezzo pubblicitario e anticipa, talvolta, le notizie ufficiali, che iniziano, perciò, ad arrivare “dal basso”.

Ci sono poi i Social Network dedicati alla condivisione di Video, come Vimeo e Youtube, di foto come Flickr, Pinterest, Instgram (che va per la maggiore fra i giovani) e quelli rivolti ai professionisti, come LinkedIn. Oggi spopola fra gli adolescenti Tik Tok, fatto di brevi video e musica.

Attualmente, ci muoviamo in questo panorama ed è in questo orizzonte che nasce la sfida di un utilizzo responsabile e corretto della rete, nella consapevolezza che “i grandi mezzi di comunicazione sono le più suggestive vetrine in cui vengono esposti i costumi e i comportamenti e costituiscono le principali fonti da cui sgorga l’informazione e la cultura più immediata, oltre ad apparire come punto di riferimento per la determinazione della visione del mondo. I consacrati e le consacrate sono chiamati a guardare in faccia questi fenomeni, a chiamarli per nome e a decidere i modi per gestirli in maniera produttiva per la vocazione e per la missione”. (Caterina Cangià, I consacrati e la rete, in Consacrazione e Servizio, marzo 2013). La frequentazione dei social network e della rete porta con sé grandi opportunità, i vantaggi del web sono moltissimi: dalla molteplicità di risorse da consultare a fini di istruzione, professionali, o per la formazione, alle possibilità di entrare in contatto con persone lontane o vicine per socializzare, stingere nuove amicizie o rafforzare le antiche, condividere interessi, sostenere cause umanitarie, diffondere e condividere valori, evangelizzare e far pastorale, accedere alle notizie che ci mettono in sintonia con tutto il pianeta… Dobbiamo, però, prestare attenzione anche ai rischi. Nel messaggio per giornata mondiale dedicata alle Comunicazioni Sociali del 2006, già Papa Benedetto XVI esortava: “La formazione ad un uso responsabile e critico dei media aiuta le persone a servirsene in maniera intelligente e appropriata. L’impatto incisivo che i media elettronici in particolare esercitano nel generare un nuovo vocabolario e immagini, che introducono così facilmente nella società, non sono da sottovalutare. Proprio perché i media contemporanei configurano la cultura popolare, essi devono vincere qualsiasi tentazione di manipolare, soprattutto i giovani, cercando invece di educare e servire. In tal modo, i media potranno garantire la realizzazione di una società civile degna della persona umana, piuttosto che il suo disgregamento”.

Testimoni digitali. Ecco che cosa dobbiamo essere. È fondamentale, oggi, come credenti, formarsi ad un utilizzo interattivo di Internet e delle nuove tecnologie, avere uno spazio nei nuovi areopaghi, come Giovanni Paolo II definì i media, le piazze virtuali nelle quali far risuonare il messaggio evangelico.

Quali modalità per raggiungere questo fine? Eccone alcune: la presenza dei siti istituzionali della Chiesa, delle Parrocchie e delle Congregazioni Religiose a vari livelli, la presenza sui Social Network nella trasparenza e nell’onestà rispetto al proprio essere, con una solida formazione umana e spirituale e con un’educazione all’utilizzo dei new media, ormai divenuti onnipresenti grazie alla tecnologia mobile (smartphone, tablet).

È essenziale, perciò che, sia effettuata una sensibilizzazione a queste tematiche, utilizzando un linguaggio nuovo, affinché i religiosi e le religiose, soprattutto i più giovani, a loro volta siano tramite per le nuove generazioni di nativi digitali alla diffusione del messaggio evangelico, nell’attenzione alla centralità della persona, uno dei cui bisogni fondamentali è la relazione, una relazione reale di cui il virtuale è solo continuazione. Ecco perché dobbiamo abilitarci ad un uso corretto ed evangelizzatore della Rete. Come diceva papa Benedetto XVI nel suo ultimo messaggio per la giornata mondiale delle comunicazioni sociali del 2013: “La cultura dei social network e i cambiamenti nelle forme e negli stili della comunicazione, pongono sfide impegnative a coloro che vogliono parlare di verità e di valori. (…) La capacità di utilizzare i nuovi linguaggi è richiesta non tanto per essere al passo coi tempi, ma proprio per permettere all’infinita ricchezza del Vangelo di trovare forme di espressione che siano in grado di raggiungere le menti e i cuori di tutti”. E come Papa Francesco ci ricorda: “Questa è la rete che vogliamo. Una rete non fatta per intrappolare, ma per liberare, per custodire una comunione di persone libere. La Chiesa stessa è una rete tessuta dalla comunione eucaristica, dove l’unione non si fonda sui like, ma sulla verità, sull’amen, con cui ognuno aderisce al Corpo di Cristo, accogliendo gli altri. (Messaggio per la 53^ giornata mondiale delle comunicazioni sociali, 2019).

Sr. Monica Roncari – Referente Comunicazione IPI