Tra gli avvenimenti, vorrei sottolineare la 104ª Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, che proprio oggi la Chiesa celebra, dal tema “Accogliere, proteggere, promuovere e integrare i migranti e i rifugiati”. Per l’Istituto, questa giornata è un grande dono della Provvidenza!

Vi ricordo, sorelle, che il giorno 22 ottobre 2017 abbiamo rilanciato il Progetto “Per una casa comune nella diversità dei popoli”, ancora nell’orizzonte del 140° della prima Spedizione Missionaria.  In quell’occasione, ci siamo proposte come Ambito ad approfondire ogni mese il tema sui giovani migranti e i minori non accompagnati come gesto ben preciso riguardo alla XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi - I giovani, la fede e il discernimento vocazionale.

Abbiamo voluto collegare il Sinodo sui giovani con il progetto “Per una casa comune…” in modo da crescere nella sensibilità carismatica verso i giovani che, non trovando prospettive di vita nella propria nazione, decidono di partire, perché un sogno fa sempre camminare, affrontare lo sconosciuto, cercare la felicità. Certo, tantissimi dei giovani migranti o dei minori non accompagnati sono costretti a partire… e partono in condizioni per niente umane! Ma in fondo al loro cuore, c’è ancora un sogno. E mentre il sogno c’è, hanno bisogno di sostegno, vicinanza e affetto per credere che potranno realizzarlo!

Non per caso Papa Francesco, nel suo messaggio per questa Giornata, si sofferma su quattro verbi fondati sui principi della dottrina della Chiesa: accogliere, proteggere, promuovere e integrare. I migranti e i rifugiati, soprattutto i giovani e le giovani migranti, hanno bisogno di una terra e di un cuore che li accolga; hanno bisogno di qualcuno che si prenda cura di loro perché non cadano preda di false promesse e diventino vittime della tratta; hanno bisogno di adulti che valorizzino il loro potenziale e li aiutino a sviluppare le loro capacità; hanno bisogno di sentirsi a casa nonostante il cambio di lingua, di cultura, di nazione, di continente… hanno bisogno di esperimentare la cultura dell’incontro, che non sottolinea le differenze, ma le accoglie e le trasforma in dono e reciprocità.

In questo senso, vorrei evidenziare e ringraziare tutte quelle realtà del nostro Istituto che da alcuni anni hanno aperto mente, cuore e mani per accogliere persone migranti, vittime delle guerre, delle persecuzioni, dei disastri naturali e della povertà. Il poco di ognuna di noi diventa il molto per tante altre persone che non hanno avuto altra scelta se non partire… rischiare… arrivare in una terra sconosciuta… vivere di speranza! Certo, per chi è arrivato… ci sono altri che hanno dovuto “morire di speranza”.

In questo 14 gennaio, vi faccio due proposte molto semplici per avviare questo nostro percorso:

  1. Invito ciascuna a rivisitare la propria storia, se non la storia personale, quella di qualche sorella della comunità, nel senso di cercare e conoscere un’esperienza migratoria. Tante di noi abbiamo qualcuno nella propria famiglia (genitori, nonni, zii…) che un giorno ha dovuto lasciare la propria terra… e se non ha lasciato il proprio paese, magari avrà lasciato la sua cittadina per spostarsi in una città più grande; avrà cercato migliori condizioni di vita; avrà cercato un posto dove vivere più degnamente; avrà cercato lavoro, casa… insomma, un posticino sotto il sole! Raccontatevi le vostre storie, cercate di scoprire il fenomeno migratorio all’interno della propria comunità FMA… questo sarà un bell’inizio del Progetto “Per una casa comune…”.
  2. Inoltre, vi invito a scegliere insieme un angolo della vostra comunità, un posto visibile da dedicare al Progetto “Per una casa comune…”, ossia un angolo dove ogni mese aggiungeremo qualcosa per crescere nella sensibilità al fenomeno migratorio. Questo spazio concreto ci aiuterà a fare spazio, dentro di noi, a tutte quelle persone che attendono dalla Chiesa, dalla società e da noi in prima persona, accoglienza, protezione, promozione e integrazione.

So che nei giorni scorsi avete ricevuto il messaggio del Papa per la 104° Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2018. Accogliete questo messaggio come occasione per una seduta comunitaria. Leggete insieme il messaggio, fatevi aiutare dal contenuto trasformato in powerpoint per condividere le vostre idee, intuizioni, paure… pregate insieme le vostre esperienze migratorie! Vivete insieme un momento di condivisione per riflettere sulla cultura dell’incontro, per conoscere la realtà dove siete inserite, perché le risposte educative siano propositive e d’accordo con i veri bisogni della realtà, soprattutto dei nostri giovani.

Per concludere, prendo ancora le parole di Papa Francesco che nel suo messaggio così si esprime: «Durante il Vertice delle Nazioni Unite, celebrato a New York il 19 settembre 2016, i leader mondiali hanno chiaramente espresso la loro volontà di prodigarsi a favore dei migranti e dei rifugiati per salvare le loro vite e proteggere i loro diritti, condividendo tale responsabilità a livello globale. A tal fine, gli Stati si sono impegnati a redigere ed approvare entro la fine del 2018 due patti globali (Global Compacts), uno dedicato ai rifugiati e uno riguardante i migranti.

Cari fratelli e sorelle, alla luce di questi processi avviati, i prossimi mesi rappresentano un’opportunità privilegiata per presentare e sostenere le azioni concrete nelle quali ho voluto declinare i quattro verbi. Vi invito, quindi, ad approfittare di ogni occasione per condividere questo messaggio con tutti gli attori politici e sociali che sono coinvolti – o interessati a partecipare – al processo che porterà all’approvazione dei due patti globali».

Nel desiderio di vivere insieme la nostra cittadinanza evangelica, vi affido l’invito di Papa Francesco e vi saluto con affetto fraterno! Un abbraccio e buona festa della Beata Laura Vicuña, di San Francesco di Sales e di San Giovanni Bosco, il nostro Fondatore e Santo dei giovani che ha iniziato il suo servizio pastorale con ragazzi e “giovanetti vaganti”, i quali, per mancanza di opportunità, non facevano altra fine se non quella delle carceri. In comunione, nella preghiera reciproca,

Consigliera per le Missioni sr. Alaide Deretti