Tempra forte, cipiglio da comando, seria e sempre organizzata (la sua giornata era ritmata da tempi precisi di lavoro – all’uncinetto – e preghiera – almeno quattro rosari per le intenzioni più varie tra cui la sua famiglia, la comunità, l’ispettoria, la Chiesa…). Aveva già preparato e consegnato i regali di Natale per la direttrice e per l’Ispettrice: si fa quello che si può, si fa con calma, senza perdere tempo e si fa per tempo.

Seria sì, eppure bastava rivolgergli la parola e superare l’ostacolo della sordità, per ricevere un bel sorriso e un complimento, perché amava fare una bella risata e sentire le risate degli altri!

Interessata alla vita, leggeva molto e si teneva aggiornata, da lei potevamo avere sempre le ultime notizie. Capace di mantenere relazioni a distanza, era ricordata con affetto dai suoi numerosi familiari, da ex-allieve, da amici e da tante consorelle.

Cosa ci mancherà di più di questa cara sorella che ha attraversato da “signora” praticamente un secolo della nostra storia: credo quella sua tenacia nel fidarsi sempre del Signore nonostante tutto e la gioia di servirlo nei giovani.