Dopo un momento di preghiera caratterizzato dall’invocazione allo Spirito Santo e dalla Visualizzazione del miracolo della moltiplicazione del pane, la Madre Generale M. Yvonne ha introdotto la giornata con la meditazione “Ecco il campo dove devi lavorare”.

Come nelle giornate precedenti la Madre ha continuato l’approfondimento del tema “Conversione Pastorale”. I punti affrontati nella meditazione proposta sono stati: i giovani nostra “terra santa”; don Bosco: segno della tenerezza di Dio tra i giovani; madre Mazzarello: tra le giovani con stile femminile e mariano; risvegliare il cuore oratoriano e missionario; con i giovani; i giovani missionari di altri giovani.

La Madre ha messo subito in evidenza, partendo dalla parola del giorno, che la chiave del miracolo era nelle mani di un ragazzo. Uno solo, questo sta a significare l’importanza della singola persona, del singolo giovane per Gesù. Oggi la giornata è dedicata alla preghiera per le vocazioni e la meditazione vuole andare al cuore della nostra missione “Ecco il campo dove devi lavorare”. I giovani sono la nostra vita, con loro inventiamo continuamente il cammino per realizzare il progetto di Dio. Questa è la nostra missione, una chiamata continua! Ci riferiamo alla situazione dell’Europa e Medio Oriente ma non dobbiamo dimenticare il mondo, perché il mondo entra continuamente nella nostre case e nelle nostre vite. La seconda scelta di conversione pastorale “Insieme con i giovani” il Capitolo Generale XXIII ci chiede di assumere il cuore oratoriano come criterio di rinnovamento delle nostre presenze e delle nostre comunità. Oratorio vissuto come spazio mentale, cuore oratoriano come atteggiamento che deve ispirare tutta la Pastorale Giovanile, modo di stare con i giovani e stile di coinvolgimento. Ciò che fa sentire a casa non sono le pareti ma la relazione autentica che si può creare. Siamo continuamente in un cammino di fondazione e i giovani sono confondatori con noi di un istituto espressione un carisma sempre vivo.

Dopo la pausa i 6 gruppi si sono riuniti per rispondere a due domande:

  • Quali elementi vi sembrano realmente profetici?
  • Quali buone prassi possono essere di stimolo alle altre realtà?

Ad ogni gruppo è stato chiesto di realizzare in modo creativo un cartellone per esprimere il gesto profetico e la buona prassi individuata.

La presentazione dei risultati dei lavori di gruppo è avvenuto in assemblea.

Nel pomeriggio abbiamo ascoltato la relazione di don Rossano Sala SdB, nominato qualche mese fa segretario speciale per il Sinodo dei Vescovi sui giovani. La riflessione è stata sul tema “Il lievito nella pasta – l’anima vocazionale della pastorale”. I punti affrontati sono stati: la fede è il fuoco vivo che genera l’azione pastorale della Chiesa; la sensibilità credente conferma la bontà di un’antropologia vocazionale; un agire pastorale corretto è destinato a creare cultura vocazionale; la pastorale giovanile ha necessariamente un’anima vocazionale; l’animazione vocazionale riguarda tutta la pastorale.

Dopo l’intervallo in una Tavola Rotonda ascoltiamo la voce di alcuni giovani e alcune novizie FMA (rappresentanti delle tre conferenze), che hanno raccontato la loro esperienza vocazionale. Il coinvolgimento di giovani e novizie è iniziato con un divertente gioco che ha messo in evidenza la loro capacità di riflessione e la loro dimensione interiore ricca e profonda.

Le domande rivolte a giovani e novizie sono state:

  • Quali doni hai ricevuto dalla fede in Gesù e dal contatto con la vita religiosa salesiana?

Yuliya. Il dono grande ricevuto dalla fede è la felicità di sentirmi amata da Qualcuno e di sapere che posso amare, la conoscenza vera e autentica di me stessa, la vita con il mondo salesiano e l’esperienza di servizio con i piccoli e i giovani che mi ha fatto scoprire che posso donare a mia volta, la scala giusta dei valori su cui sto fondando tutta la mia vita.

Luis. I doni che ho ricevuto sono: la vicinanza alla gente, la gioia di stare in mezzo alla gente, il modo di cercare la felicità e capisco che non tutti i giovani del mondo cercano la felicità nel modo giusto.

  • Come hai conosciuto Gesù e quali persone e circostanze te lo hanno fatto conoscere e seguire?

Diana. Nella scuola che ho frequentato ho incontrato don Bosco e in un secondo momento Gesù attraverso i buongiorno e i percorsi del MGS, attraverso l’accompagnamento vocazionale di un sacerdote salesiano e sono stata attratta dalla gioia dei salesiani che erano nella nostra scuola.

Luis. Mio nonno è stata una persona molto importante per me, mi ha guidato ad incontrare Gesù. Sapeva partire dalla mia esperienza e vedo ora nel suo metodo l’esperienza salesiana. Una ragazza che ho incontrato nella attività di volontariato mi ha aiutato a vedere la presenza di Dio nella bellezza della natura.

  • Che stile di accompagnamento hai vissuto nella tua vita?

Rita. Ho incontrato una guida spirituale nel mio cammino. Vengo da una piccola parrocchia di Milano, quando ho iniziato ad interrogarmi sul mio desiderio di gioia e di pienezza ho trovato una grande accoglienza nel sacerdote della mia parrocchia. Ho incontrato un stile accogliente, fatto di ascolto vero e che mi ha aiutato a puntare sull’essenziale. Sono stata accompagnata nella scoperta del valore della preghiera, della richiesta del dono dello Spirito Santo, del servizio, nell’entrare in profondità attraverso l’esperienza che vivo in noviziato, nell’esperienza comunitaria.

Michaela. Ho iniziato a frequentare il centro salesiano dove erano presenti solo i sacerdoti poi sono arrivate le FMA. Mi sento accompagnata dalla loro presenza, li trovo sempre in oratorio, alla domenica trovo SDB e FMA in cucina che insieme preparano il pranzo. Questo mi richiama l’esperienza Eucaristica.

  • Come trasmettere nella cultura attuale che vivere alla presenza di Dio è fonte di felicità? Come concorrere in questa cultura?

Federico. Sono felice di essere qui oggi. Credo che mi basti vivere e questo diventa testimoniante, rimboccarsi le maniche, vivere con gli altri, guardare con gli occhi di Gesù. Mi sembra che se siamo certi della nostra proposta non abbiamo concorrenza.

Marie. La scoperta del progetto che Dio ha su di noi è la nostra felicità. Dio mi porta ad abbracciare tutta la nostra vita nella sua bellezza e nella sua fatica/difficoltà. È una ricerca che è anche una grande avventura. Quello che fa muovere un giovane sono le esperienze che sono significative e creano il desiderio di riviverle. Può essere difficile nella nostra società ma la nostalgia di Gesù va suscitata.

  • Cosa chiedono i giovani dell’Europa e del Medio Oriente alla vita religiosa attuale?

Michaela. Mi sento bene tra voi, mi sento ascoltata.

Federico. Nella mia vita ho sempre trovato accoglienza e ascolto nelle case salesiane in cui sono entrato. Vicino a me però vedo persone più buone di me che non hanno ricevuto quello che ho ricevuto io. Credo di dover crescere nella capacità d’incontro, che tutti, anche voi, dobbiamo crescere nella capacità di incontro. Noi giovani abbiamo bisogno di essere ascoltati. Anche se sbagliamo fidatevi di noi, quindi osate. Accompagnateci nel progetto di vita fino in fondo. Dateci un esempio reale di come vivere bene e davvero lo Spirito di Famiglia.

Luis. Oggi abbiamo tanti nuovi mezzi di comunicazione, ma la sfida più grande è utilizzarli per servire la vita. Questo è un messaggio che dice “siamo qui, in mezzo a voi”. Questa è una provocazione per la spiritualità salesiana.

  • Che cosa chiedono le FMA del futuro ai giovani dell’Europa e del Medio Oriente?

Rita. Mi sento vicina ai giovani, sento importante per me e quindi credo importanti per tutti i giovani, è il coraggio di cercare, di andare fino in fondo, di cercare il Signore; essere generosi nel decidere di donare la vita; lasciarsi perdonare da Dio e dagli altri (questo è il principio della novità e del cammino).

Diana. La prima cosa che chiedo ai giovani è di scomodarci, di scomodare la nostra comunità e i nostri schemi. Aiutateci ad andare oltre. Siate il fazzoletto nella nostra tasca. Dite quello che pensate anche a noi. Non adeguatevi alle richieste della nostra società. Continuate ad essere il senso della nostra scelta. Non abbiate un volto da venerdì santo.

Yuliya. Aiutateci ad essere ciò che siamo. Collaborate con noi e non stancatevi di chiedere il nostro aiuto nel vivere in profondità la vita. Cerchiamo il bene insieme. Siate aperti al servizio, molto concreti, senza paura di dire le cose, di sognare in grande. Sappiate prendere la vita sul serio senza vivacchiare. Fateci fare fatica perché possiamo essere sempre in forma per voi.

Marie. Diteci le cose che non vanno, che sono incoerenti nella nostra vita. Siate i nostri occhi e le nostre orecchie nelle situazioni in cui non riusciamo ad essere presenti. Abbiate aspettative altre su di noi come noi desideriamo averle su di voi.

  • Un Twitter per l’assemblea…

CORAGGIO AVANTI E NIENTE PAURA.

PUNTATE SU TUTTI, NESSUNO ESCLUSO.

NON DIMENTICHIAMO CHE SIAMO UNA FAMIGLIA.

GRAZIE PUNTATE IN ALTO.

ABBIATE CORAGGIO.

NON TEMETE DI AVERE ASPETTATIVE ALTE PER I GIOVANI, AVANTI.

FIDUCIA.

Don Rossano Sala ha concluso l’incontro sottolineando la capacità di attenzione dell’assemblea nell’ascolto dei giovani. Il messaggio è proprio questo: il centro e la sintesi del nostro spirito è la carità pastorale caratterizzata dal dinamismo giovanile che si è rivelata così forte in Don Bosco… (art. 10 Cost. SDB). Il nostro modo di funzionare è secondo il dinamismo giovanile. Non solo ascoltare una conferenza, ma mettersi in dialogo con i giovani. L’8 dicembre 1965 il Concilio Vatiniano II si concluse con un messaggio ai giovani che presentava il Concilio come un cammino in cui la Chiesa ha ringiovanito il suo volto, la Chiesa come giovinezza del mondo, Cristo come eternamente giovane. Il prossimo Sinodo dovrebbe aiutarci a riscoprire il dinamismo giovanile: capacità di rischiare, coraggio, intraprendenza, fortezza, capacità di rialzarsi in fretta dopo le cadute, di sognare, sguardo di speranza, sguardo di futuro, vivere la vita cristiana come un’avventura continua.

Madre Yvonne ha ringraziato don Rossano Sala per aver iniziato e concluso il pomeriggio integrando l’intervento dei giovani. È importante che noi ritroviamo il dinamismo giovanile dando il nostro piccolo contributo. Ha ringraziato i giovani e le novizie per la freschezza e la franchezza con cui ci hanno parlato. I giovani sono una forza e anche loro devono rientrare in questo dinamismo giovanile.

Il pomeriggio è terminato con un bel momento di preghiera vocazionale.

Nella Buona Notte il Consiglio Generale si è presentato all’assemblea (sono presenti 11 consigliere) e abbiamo ascoltato la presentazione di una esperienza significativa di animazione vocazionale realizzata dalla Conferenza Interispettoriale Spagna e Portogallo CIEP.