Il tema della formazione era quindi in linea con la Strenna per il 2019 che il Rettor Maggiore, don Ángel Fernández Artime, ha indirizzato alla Famiglia Salesiana: “Perché la mia gioia sia in voi (Gv 15,11), la santità anche per te”.

Più nello specifico le Beatitudini sono state il filo conduttore delle attività della giornata, ricca di momenti di conoscenza e di incontro: nella mattinata suor Cristina Festa, vicaria dell’ispettoria ILS, ci ha illustrato con cura, dedizione e precisione il brano delle Beatitudini, estrapolandone i tasselli fondamentali per comprenderlo e farlo ciascuno proprio, secondo il vissuto personale; successivamente il gruppo ha avuto un prezioso momento di profonda meditazione e silenzio, per riflettere sulla base della lectio, per ritornare alle parole di Gesù e raccogliere il suo modo di trasmettere la Verità.

“Gesù ha spiegato con tutta semplicità che cos’è essere Santi, e lo ha fatto quando ci ha lasciato le Beatitudini (cfr Mt 5,3-12; Lc 6,20-23). Esse sono come la carta d’identità del cristiano. Così, se qualcuno di noi si pone la domanda: “Come si fa per arrivare ad essere un buon cristiano?”, la risposta è semplice: è necessario fare, ognuno a suo modo, quello che dice Gesù nel discorso delle Beatitudini. In esse si delinea il volto del Maestro, che siamo chiamati a far trasparire nella quotidianità della nostra vita”. (Gaudete et Exultate, 63).

Dopo il ricco e sostanzioso pranzo offertoci dalla casa ospitante, abbiamo avuto la rara e sorprendente possibilità di conoscere due ospiti, due persone che nella difficoltà si sono sentiti abbracciati dal Signore, nella povertà e nella misericordia; ascoltandoli, ciascuno di noi ha colto in modo differente che essere beati non è un destino per pochi “prescelti”, ma è possibile per tutti, riconoscendo in Dio la fonte del vero Amore e il faro che ci attende quando ci troviamo nella condizione più impossibile, nella tempesta e nel buio della vita. Ci siamo portati a casa un clima di famiglia e un bisogno comune insaziabile di crescita e formazione, che non può non partire dall’ascolto trasformante della Parola che è “Cristo che non solo annuncia la Parola, ma è Parola che si annuncia”.

Maria Teresa Bozzano e Luisa Casali, Varazze

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