Il battesimo non è un “regalo” o un “premio” che la persona riceve e tiene per sé. Ogni battezzato necessariamente è un inviato. Una volta ricevuto il dono della fede, il battezzato diventa testimone della “Vita” e la annuncia con la vita, nel quotidiano della vita. Con il battesimo diventiamo Chiesa, membra di un unico corpo che è Cristo, e camminiamo per le strade del mondo annunciando la Buona Notizia di un Dio che è Amore, che è Padre-Madre, che è Misericordia e che ci vuole insieme, come famiglia umana, per far crescere il Suo Regno!

Siamo alla metà del mese di Ottobre, nel cuore del Sinodo Panamazzonico, in comunione con Papa Francesco, con i Padri Sinodali e soprattutto con i popoli dell’Amazzonia. È a loro che il Sinodo desidera dare voce e rilievo, perché siano protagonisti della storia. Insieme a loro, la Chiesa si impegna in vivere la dinamica dell’ascolto, perché hanno molto da insegnarci. Sono loro i veri custodi della Madre Terra, e nelle loro culture Dio è già presente, e lo era anche molto prima dell’arrivo del Vangelo e della Chiesa. Attorno a loro, anche noi vogliamo stringerci per difendere la vita, la natura, per costruire insieme nuovi cammini per un’Ecologia integrale.

Un primo invito che vi faccio è proprio quello di intensificare la preghiera e l’offerta perché nessuna di noi e delle nostre comunità perda l’occasione di crescere nella consapevolezza che il Sinodo Panamazzonico ci tocca da vicino, e molto da vicino! Dove si gioca sulla vita, lì siamo noi! Dove ci sono i giovani, i più poveri, emarginati e dimenticati… lì è il nostro posto e lì si misura la nostra fedeltà a Don Bosco e Madre Mazzarello!

A motivo del Sinodo, l’Istituto sta vivendo una realtà molto bella di collaborazione con la Chiesa, di sinergia intercongregazionale e di testimonianza, per quanto ci riguarda, che le FMA sono dalla parte dei popoli originari. Dal mese di maggio u.s., l’Ambito Missioni è coinvolto nell’organizzazione della Tenda “Amazzonia: Casa Comune”. La Tenda, il cui punto di riferimento è la chiesa di S. Maria in Traspontina, a Roma, è «uno spazio di incontro, di ascolto e di preghiera per quelle persone che desiderano conoscere di più la realtà e la spiritualità dell’Amazzonia».

Dal 5 al 27 ottobre, circa 250 volontari si alternano nella Tenda per assicurare la preghiera e l’invocazione permanente allo Spirito Santo in favore dei lavori sinodali, oltre che per accogliere le persone che lì vengono per vivere la propria fede e “respirare” l’aria amazzonica. Sono più di 240 gli eventi promossi dalla Tenda “Amazzonia: Casa Comune” e più di 100 le FMA – appartenenti alle diverse comunità di Roma – che danno la loro disponibilità come Volontarie, custodendo la Tenda dalle ore 12:00 alle 16:00.

Come potete vedere, carissime sorelle, dovunque siamo riusciamo a trovare spazio sufficiente per poter vivere in pienezza la nostra vocazione, mettendoci a servizio della vita e collaborando nella difesa della Casa Comune.

Vorrei ora dedicarvi una parolina sulla Beata Suor Maria Troncatti, di cui abbiamo celebrato il 50esimo della morte nel mese di agosto, e che figura tra i Testimoni dell’Amazzonia in questo Sinodo dei Vescovi.

Suor Maria Troncatti è stata testimone oculare di quanto l’Amazzonia sia terra arida e di solitudine (L. 17 e 16), di distanze incommensurabili (L. 28), di povertà di ogni specie, di popoli privi della presenza di un Sacerdote, di “giornate faticosissime, attraverso pericoli di ogni fatta e stenti indicibili” (L. 9 e 12).

Suor Maria ha anche testimoniato il protagonismo della donna e il ruolo femminile quando si tratta di difendere la fede: “Vive qui una signorina, che ha sostenuto la religione tra i bianchi cristiani in questa popolazione, per circa 28 anni, senza che un solo Sacerdote si fosse fatto vedere in tanto tempo. È una vera eroina, ed a lei si deve se c’è ancora un po’ di fede e di pietà tra i civilizzati qui residenti”. (L. 12)

Care sorelle, Suor Maria Troncatti è una testimone autorevole per noi in questo tempo del Sinodo Panamazzonico e del Mese Missionario Straordinario.

Nelle lettere 15 e 31, lei ci lascia il cuore del suo essere ‘missionario’: “Con quanta gioia daremmo anche la nostra vita pur di poter salvare un’anima”. “L’ansia mia, il mio affanno è di guadagnare anime a Dio […] Che conto terribile dovremo dare a Dio se non facciamo di tutto per amare e far amare Gesù. Questi poveri kivari loro stessi dicono: “Come dobbiamo conoscere Gesù, se mai ci hanno parlato che c’era un Dio?”.

Sia il Sinodo Panamazzonico espressione del cammino di una Chiesa veramente sinodale e possa portare frutto a tutte le persone che vivono in quel territorio, formato da 9 Paesi, di cui 6 sono “terra sacra” per noi, dove il Carisma di Don Bosco e di Madre Mazzarello ha affondato le sue radici e continua a custodire, promuovere e salvare la vita e la Casa Comune.

In questo 14 ottobre, preghiamo insieme e con tanta fiducia per la Comunità “B. Maria Troncatti”, di Roma, fondata il 24 agosto 2014, appartenente all’Ispettoria romana “San Giovanni Bosco” – IRO. Un saluto affettuoso alle sorelle che sotto lo sguardo di Suor Maria Troncatti lavorano per il bene di tante giovani, nella pastorale universitaria e anche nella catechesi parrocchiale. Un abbraccio molto fraterno e la comunione di sempre nella preghiera, in modo particolare, in questo Mese Missionario Straordinario.

Con affetto, consigliera per le Missioni sr. Alaide Deretti.