Tra gli altri partecipano 17 rappresentanti dei popoli indigeni, 55 uditori e uditrici. Per l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice partecipano, come uditrici, Suor Maria Carmelita de Lima Conceição, Superiora provinciale dell’Ispettoria Laura Vicuña di Manaus (BMA) e Suor Mariluce dos Santos Mesquita, FMA appartenente all’etnia Barassana (Brasile) dell’Ispettoria S. Teresinha (BMT).

L'obiettivo principale è quello di «trovare nuove vie per l'evangelizzazione di quella porzione del popolo di Dio, in particolare le persone indigene, spesso dimenticate e senza la prospettiva di un futuro sereno, anche a causa della crisi della foresta amazzonica, polmone di fondamentale importanza per il nostro pianeta. Il Sinodo è, dunque, un evento di enorme importanza per le Chiese dell’Amazzonia, chiamate a dare risposta alle sfide ambientali, economiche e sociali incarnandosi di più nel loro contesto, ma anche per la Chiesa Universale, perché i problemi che affronta riguardano tutti i popoli e territori.

L’Amazzonia si estende per 7,8 milioni di kmq in Sud America. La sua superficie occupa parte di ben nove Paesi: Brasile, Bolivia, Perù, Ecuador, Colombia, Venezuela, Guyana, Suriname e Guyana francese. Di questa immensa distesa le foreste coprono circa 5,3 milioni di kmq, pari a oltre un terzo di quelle presenti sulla terra. Polmone verde per eccellenza del pianeta, serbatoio di ossigeno che fa respirare l’intera umanità, l’Amazzonia è anche una delle più grandi riserve di biodiversità e da sola contiene il 20% di acqua dolce non congelata delle terra.

Nella Messa d’apertura Papa Francesco ha detto: “In nessun modo la Chiesa può limitarsi a una pastorale di ‘mantenimento’, per coloro che già conoscono il Vangelo di Cristo. Lo slancio missionario è un segno chiaro della maturità di una comunità ecclesiale. Perché la Chiesa è sempre in cammino, sempre in movimento, mai deve stare ferma”. Ha poi ricordato che Gesù non è venuto a portare la brezza della sera, ma il fuoco sulla terra. Il fuoco non si alimenta da solo, muore se non è tenuto in vita, si spegne se la cenere lo copre. Se tutto rimane com’è, se a scandire i nostri giorni è il si è sempre fatto così, il dono svanisce, soffocato dalle ceneri dei timori e dalla preoccupazione di difendere lo status quo. Dio non ci ha dato uno spirito di timidezza, ma di forza, di carità e di prudenza. La prudenza non è indecisione, è la virtù del Pastore, che, per servire con saggezza, sa discernere la novità dello Spirito”. Nell’ottica evangelica ha esortato i Padri Sinodali a essere fedeli alla novità dello Spirito, che “ispiri il nostro Sinodo a rinnovare i cammini per la Chiesa in Amazzonia, perché non si spenga il fuoco della missione”.

Oltre 130 eventi e iniziative per approfondire le tematiche discusse dall’Assemblea e far conoscere la realtà dei popoli indigeni. “Amazzonia: casa comune” (www.amazzonia-casa-comune.org) è tra queste, uno spazio fisico di incontro e di spiritualità per chi vuole conoscere volti, storie e documenti di questa parte del Pianeta. Preghiera, ascolto e cammino per accompagnare il lavoro dei Padri Sinodali.

La Superiora Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice, Suor Yvonne Reungoat, nella Lettera Circolare n° 990 scrive alle Comunità Educanti: «La celebrazione dell’Assemblea Speciale del Sinodo del Vescovi per la Regione Panamazzonica, è evento provvidenziale, ricorda a tutta la Chiesa la sua identità profonda, la sua vocazione missionaria: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura» (Mc 16,15).

[…] Penso, care sorelle, che è tutta questione di amore e chi ama sa comprendere, adattarsi, sa camminare speditamente per farsi prossimo. Questo principio tocca da vicino tutte noi in qualsiasi luogo ci troviamo a vivere la nostra “missionarietà”. A renderci missionarie è il mandato che ci viene rivolto come gesto di fiducia prima di tutto da Dio, dalla Chiesa e dall’Istituto. È il mandato missionario che ha segnato il CG XXIII e che Papa Francesco ha fatto risuonare al cuore delle Capitolari presenti all’udienza: “Missionarie di gioia e di speranza”, cioè educatrici, discepole missionarie che rinnovano «la passione e l’impegno per la missione educativa evangelizzatrice, in qualunque situazione, in qualsiasi opera, anche inedita, in cui si esprime il carisma salesiano» (Atti CG XXIII, n. 50).

Il Sinodo è occasione per ravvivare il dono ricevuto, riprendere il percorso “missionario” con passi coraggiosi, umili, a volte faticosi, sicuri della presenza di Maria che sempre accompagna ad essere “missionarie di speranza e di gioia”. “Tenere acceso il fuoco del da mihi animas cetera tolle che porta a rischiare la vita, ad essere audaci, a non aver paura dei cambiamenti, ad essere aperte alle nuove sfide della contemporaneità”: è la spinta a farsi carico dei fratelli in tutto il Mondo e a custodire insieme la “Casa Comune”.

Da https://www.cgfmanet.org/21.aspx?lingua=1&sez=21&sotsez=1&detsotsez=1&doc=17022128